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Dati tecnici:

La resurrezione viene realizzata da Piero della Francesca è un affresco datato 1450/1463 oggi conservato presso il museo civico di San Sepolcro, si tratta di un’espressione artistica appartenente all’arte rinascimentale.

Descrizione dell’opera:

Nella parte inferiore della rappresentazione vengono raffigurati quattro soldati dormienti, mentre alle loro spalle la figura del Cristo risorge dal sepolcro. Nella mano destra cinge l’asta su cui si può identificare la croce, simbolico rimando alle crociate. La figura di Cristo stante in piedi assume caratteri solenni, maestosi che lo distinguono e lo elevano rispetto ai quattro soldati che si trovano ai suoi piedi. Il suo sguardo è rivolto allo spettatore, ieratico.
I soldati vengono collocati inferiormente, in corrispondenza del sarcofago. All’estrema sinistra è possibile notare un soldato raffigurato perfettamente di profilo, con le mani sul viso mentre poggia i gomiti sulle ginocchia che, piegando le gambe, ha avvicinato al petto. A questo soldato ne segue, sulla destra, un secondo che viene raffigurato di spalle anch’egli con le gambe piegate, mentre protende il braccio destro all’estrema destra della raffigurazione e su questo, rilascia tutto il suo peso. Poggiato con le spalle al sarcofago è un terzo soldato, il cui viso viene raffigurato a tre quarti e che sta visibilmente dormendo, con entrambe le mani impugna un bastone su cui poggia il capo.  Infine il quarto personaggio  viene raffigurato in corrispondenza del vessillo che regge il Cristo ed è l’unico che viene ritratto in modo perfettamente frontale . I critici ritengono si tratti di un autoritratto dell’artista, avente un importante valore simbolico: viene sostenuto dal vessillo retto dal Cristo, il diretto contatto dell’artista con quest’ultimo alluderebbe a un’ispirazione divina sia in ambito artistico che in ambito politico.

Anche lo sfondo viene curato con grande attenzione, la figura del Cristo funge da divisorio a livello del paesaggio naturalistico: sulla sinistra la natura è spoglia, arida, mentre sulla destra, come se si trattasse di un periodo temporalmente successivo alla resurrezione, la natura sembra essere, come il Redentore, rinata: gli alberi sono fioriti e il terreno è florido.

Caratteristiche del periodo:

L’affresco appartiene all’arte rinascimentale, infatti si noti la presenza di una prospettiva scientifica, tuttavia il modo in cui viene raffigurato il Cristo non rispetta le regole di una visione prospettica dal basso, non si tratta di un errore dovuto a una mancanza di conoscenza, Piero della Francesca fu il primo a introdurre regole molto scientifiche a livello pittorico, scrivendo anche il trattato ‘De prospectiva pingendi’. La scelta di non ritrarre fedelmente la figura di Cristo, dal basso verso l’alto, deriva dalla ricerca di sottolinearne l’importanza, la figura divina risulta così perfettamente frontale allo spettatore. Notabile è inoltre la presenza di una luce razionale che determina la formazione di ombre, portate e proprie, nella rappresentazione. Infine lo sfondo contestualizza l‘episodio sacro, arricchendolo, in questo caso, di un ulteriore valore simbolico.
Le figure dei soldati, raffigurate dormienti, in pose differenti e con una profonda attenzione nella definizione della loro espressività  conferiscono realismo all’opera. Queste e soprattutto la figura ieratica del Cristo, ricordano inoltre la tradizione della statuaria greco-romana, prova della ripresa dell’arte classica nell’espressione artistica rinascimentale

Caratteristiche dell’artista:

Di Piero della Francesca si riconosce la monumentalità statuaria dei personaggi come se venissero immortalati e dipinti in quella che deve essere una perfezione immortale. L’immobilità è un carattere proprio dell’artista così come l’attenta definizione dei particolari, visibile soprattutto dall’osservazione delle armature dei soldati, a partire dagli elmi fino ai calzari.  La stessa raffigurazione del cielo ricorda molte altre opere dell’artista che, per introdurre un senso prospettico, ricorre alla prospettiva aerea: i colori del cielo infatti si fanno sempre più chiari avvicinandosi alla linea d’orizzonte

Studio compositivo:

Rispetto allo studio compositivo si noti come le posizioni, un po’ forzate, dei soldati siano finalizzate a comporre una triangolazione che partendo dalla base del sarcofago si conclude con il vertice in corrispondenza della faccia di Cristo. (figura 1)

Figura 1: studio compositivo.