Dati tecnici:
Marte disarmato da Venere è un olio su tela realizzato da Jacques-Louis David.
Datato 1824, il dipinto si configura come una singnificativa espressione artistica del neoclassicismo italiano.
L’artista realizza questo dipinto, oggi conservato in Belgio nel Museo delle belle arti di Bruxelles, poco prima di morire.
Infatti si configura come un’opera appartenenete al secondo periodo di produzione dell’artista che, dopo aver realizzato dipinti di carattere storico, aderendo con vigore agli ideali rivoluzionari, vive un profondo disinganno al quale si coniuga un disimpegno politico, orientando così la sua arte a tematiche di carattere mitologico.
Nella tela viene raffigurato, sdraiato su un triclinio coperto da un maestoso panno rosso, Marte, dio della guerra, che viene disarmato da Venere.
La figura femminile ammalia il dio della guerra con la sua bellezza e, con l’aiuto di Cupido e delle tre grazie tenta di disarmarlo. Cupido è visualizzabile nella porzione inferiore della raffigurazione, intento a slacciare i calzari del dio della guerra.
La sensuale figura di venere è a sua volta semidraiata sul triclinio, rivolgendo le spalle al fruitore e con il viso di profilo. La donna, sfruttando come punto di appoggio il quadricipite di Marte tenta di porre sul capo del dio una ghirlanda di fiori.
Mentre marte rivolge un profondo e intrenso sguardo alla figura femminile di Venere, invaghitosi di lei per via della sua indescrivibile bellezza, le tre grazie ritratte sulla porzione di destra si accingono a disarmare il Dio, aiutando Venere.
Partendo da sinistra la prima è intenta a rubare l’elmo del Dio, la seconda versa entro un calice del vino rosso, per darlo al dio già ebbro della bellezza della dea e infine la terza grazia è intenta a impossessarsi del massiccio elmo.
La dimensione mitologica della scena rappresentata è avvalorata da una scenografia assolutamente ideale. Infatti la scena è contraddistinta da massicce nuvole di colorazione grigia che lasciano intravedere sullo sfondo un portico corinzio tretrastilo quasi evanescente con una trabeazione che si compone di un fregio con decorazione floreali e di un cornicione aggettante dentellato.
Caratteristiche del periodo:
Evidentemente neoclassico il dipinto si contraddistingue per uno spiccato equilibrio formale, in particolare sottolineato da un ordine preciso e da un senso di armonia, equilibrio e grazia.
In particolare si identifica facilmente la ripresa di alcuni elementi classici, come il portico tetrastilo e il triclinio su cui poggia marte.
La stessa scelta di proporre una scena mitologica a livello pittorico è figlia della tradizione classica.
Caratteristiche dell’artista:
La mano dell’artista si riconosce per l’attenta resa della prospettiva scientifica e della luce razionale che crea ombre proprie e portate, per il virtuosismo manifesto nella realizzazione dei particolari. È possibile notare anche la definizione puntale del panneggio del drappo che ricopre il triclinio così come quella delle decorazioni dorate del triclinio stesso.
La mano dell’artista si riconosce facilmente anche perché sembra raffigurarsi nella figura di Marte che, come l’autore del dipinto, viene disarmato.
Ma se, in quest’opera, il dio classico viene disarmato delle arme che lo contraddistinguono, è invece degli ideali rivoluzionari che, con il disinganno, si spoglia david. Evidente rimando a questi ideali è il tricolore francese proposto nei colori del drappo che copre il triclinio.
Studio compositivo:
La composizione si snoda intorno a una X creata dall’andamento delle braccia della Venere (da quella in basso a sinistra a quella in alto a destra) e dalla seconda diagonale composta dall’andamento della braccia dx di venere insieme al braccio e al viso di marte.
Inoltre è possibile notare che ogni personaggio (Marte,Venere, e le tre Grazie) è sottolineato da una campata del portico.