Elegante, maestosa e ricca di storia Villa Panza, sul colle di Biumo a Varese, è la destinazione perfetta per una gita fuori porta. Ospitando una collezione di arte contemporanea all’interno di un edificio di gusto neoclassico, la villa è unica nel suo genere e sarà capace di soddisfare i gusti più diversi.
La Storia
Le origini di Villa Panza risalgono ai primi anni del 600 quando, per volere di Ascanio Arrigoni, viene costruita la villa. Il luogo nasce subito come custode di arte e di bellezza, infatti la famiglia Arrigoni, amante dell’arte contemporanea, inizia a collezionare diverse opere che vengono conservate all’interno della villa. Nel 1748 viene acquistata dal marchese banchiere di Maria Teresa d’Austria, Paolo Antonio Menafoglio per poi essere venduta, nel 1830 al Duca Pompeo Litta.
Sarà proprio l’importante famiglia milanese a chiamare l’architetto Luigi Canonica a cui si deve la realizzazione dei rustici e del maestoso salone Impero.
Il Salone Impero
La sontuosa sala da pranzo richiesta dal duca, venne realizzata come luogo di rappresentanza dove invitare gli ospiti più prestigiosi, organizzando eleganti banchetti. Luigi Canonica, architetto di stato ufficiale durante l’epoca napoleonica, si fa portavoce dello stile imperiale, riconoscibile nei motivi ornamentali di derivazione classica: i mascheroni, i trofei, le rosette e i motivi vegetali. Elemento dominante è la simmetria, scandita dalle semicolonne corinzie, che conferisce all’ambiente un ordine che allude simbolicamente all’ordine garantito dalla politica napoleonica verso cui la famiglia Litta rimarrà sempre fedele.
Dal pavimento in mosaico ai lampadari, dalla stufa ai fregi in stucco, tutto all’interno della sala è stato frutto del genio di Luigi Canonica, l’unico elemento estraneo sono i quadri esposti alle pareti, aggiunti secondariamente e opera dell’artista contemporaneo americano David Simpson. Ad aggiungere le opere di gusto contemporaneo, in un’armonica integrazione tra antico e moderno, fu Giuseppe Panza
La villa infatti, venne venduta dalla famiglia Litta a Ernesto Panza (che iniziò un importante opera di ristrutturazione affidando il progetto all’architetto Piero Portaluppi) e a renderla celebre fu il figlio, Giuseppe Panza, che diede vita a una delle più celebri collezioni d’arte del secondo novecento internazionale. Nel 1966 Giuseppe Panza e la moglie Giovanna donano la villa al FAI che la tutela e la valorizza, permettendo di accedere a oltre 150 opere di arte contemporanea ancora oggi conservate all’interno del luogo e allestendo, in uno spazio al piano terra, numerose mostre dedicate ad artisti collezionati da Panza o vicini ai temi della collezione. Alcuni di questi, donando delle opere alla villa hanno permesso l’arricchimento del patrimonio custodito in questo luogo
La collezione di arte contemporanea
“Una collezione non è un semplice assembramento di opere; essa propone esperienze da vivere e condividere. Collezionare per me non significa solo possedere, è un modo d’essere, un’attitudine filosofica che riguarda la mia ricerca di pienezza che desidererei condividere” Giuseppe Panza

Meno noto in Italia, Giuseppe Panza è una vera e propria icona nel mondo artistico statunitense. La sua collezione, che inizia a prendere forma negli anni 50 del 900, vede oltre 2500 opere nel mondo, alcune delle quali fanno parte di istituzioni museali molto importanti come il Guggenheim di New York e il Moca di Los Angeles. Pioniere ed esploratore, Panza inizia ad appassionarsi all’arte americana a lui contemporanea diventando uno dei primi italiani ad acquistare opere dei grandi americani del XX secolo. Instaurando rapporti diretti con gli artisti, il collezionista li invita proprio nella sua abitazione, Villa Panza, dove gli affida dei progetti site specific. I rustici, realizzati dall’architetto Luigi Canonica nel primo 800, furono abitati fino al 1970, quando vennero destinati ad ospitare parte della collezione, che stava continuando a crescere.
Dan Flavin
Proprio all’interno dei rustici si può ammirare una delle installazioni più suggestive, quella realizzata a opera di Dan Flavin, il ‘’varese corridor’’.
Noto a livello internazionale, il corridoio viene illuminato con 207 tubi fluorescenti che irradiano di luce colorata l’intero ambiente. Le diverse stanze che si affacciano sul corridoio ospitano a loro volta opere dell’artista che irradiano di luce colorata lo spazio spoglio, in un profondo dialogo tra luce, spazio e colore. I pigmenti, sui toni del verde, del giallo, del rosso e dell’arancione comunicano in maniera intensa con lo spettatore, producendo sensazioni diverse, da quelle di più piacevole serenità a quelle di disagio, dando vita a un’esperienza molto emozionale in cui l’intimità dello spettatore accoglie il messaggio condiviso dall’artista.

Villa e Collezione Panza, Ala delle scuderie primo piano, luce proveniente da ambienti con installazioni di Dan Flavin,Foto di arenaimmagini.it,2013 ∏ FAI – Fondo Ambiente Italiano
James Turrel e Robert Irwin
Il corridoio delle scuderie si conclude con delle opere di J. Turrel e R. Irwin, due artisti americani che si inseriscono perfettamente nella riflessione sui rapporti tra lo spazio vuoto, la luce e l’ambiente. In particolare la villa ospita la prima opera della serie ”Skyspace’‘ di Turrel: “Skyspace I“. Estremamente suggestiva, l’opera si fa portavoce del linguaggio espressivo dell’artista, la cui formazione è ruotata intorno allo studio dei processi psicologici della percezione visiva, con un’analisi dei modi in cui l’occhio e il cervello processano lo stimolo sensoriale visivo provocato dalla luce e dallo spazio. Una netta apertura del soffitto, di forma quadrata, proietta lo sguardo dello spettatore direttamente verso il cielo, permettendo di osservare come si modifica la luce nelle diverse ore del giorno e nelle diverse condizioni atmosferiche, in una dimensione minimalista che sembra quasi essere trascendentale.
Il medium di James Turrel non è tradizionale, perché costituito dalla luce stessa che diventa linguaggio espressivo e soggetto dell’opera
Anche la ricerca artistica ed estetica di R. Irwin, pone in primo piano gli spazi e la luce, in tre celebri opere pensate per Villa Panza:Varese Portal Room, Varese Window Rom e Varese Scrim (1973/1976). Dal 2013 la collezione si è ampliata, infatti in occasione della mostra “Aisthesis. All’Origine della percezione” l’artista ha progettato per lo spazio delle scuderie una quarta opera per Villa Panza “Varese Scrim 2013″

Villa e Collezione Panza, Ala delle scuderie, Varese Scrim di Robert Irwin, 2013 ∏ FAI – Fondo Ambiente Italiano
L’interno
Non solo le scuderie, ma anche gli interni della villa si caratterizzano per la presenza di numerose opere di gusto contemporaneo che sono disposte proprio come Giuseppe Panza le aveva pensate per ciascun ambiente. Antico e moderno, classicismo e contemporaneo riescono a coesistere in perfetta armonia all’interno di Villa Panza.
Dipinti contemporanei, come quelli di David Simpson che, apparentemente a monocromo, grazie all’utilizzo della mica, un pigmento metallico iridescente , presentano delle colorazioni diverse in base a come vengono colpiti dalla luce si affiancano a mobili barocchi e statuette africane, in delle composizioni originali e interessanti.

Il Parco
Con 33 000 metri quadrati di parco, Villa Panza non vi farà immergere solo nell’arte, ma anche nella natura rappresentando uno dei complessi architettonico-paesaggistici più importanti della zona . L’architettura della villa si apre ad U su un raffinato ed elegante giardino all’italiana, elogio alla simmetria, all’ordine e all’equilibrio.
I primi interventi sul parco si devono ai Menafoglio, che fecero realizzare i tre parterre alla francese, saranno invece i Litta, aderendo ai canoni estetici del paesaggismo inglese, a fare piantare gli alberi ad alto fusto e a sviluppare una parte di giardino di gusto romantico. Un ultimo grande intervento sul parco si deve a Portaluppi che, su richiesta del conte Ernesto Panza, realizza la serra e il tempietto.
Nelle belle giornate il giardino, arricchito da alcune opere di land art, sarà il luogo perfetto dove trascorrere un piacevole pomeriggio