”Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale.” Breton
Surrealismo
La nascita
Il surrealismo è una delle più significative avanguardie del 900. Nata negli anni ’20 all’interno della dinamica città di Parigi, l’avanguardia verrà formalizzata attraverso il Manifesto Surrealista di Andrè Breton, pubblicato nel 1924.
L’autore del manifesto, influenzato dalla lettura dell’ ”Interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud, sottolinea l’importanza della dimensione onirica per un essere umano
La filosofia surrealista
Il concetto teorico più significativo espresso all’interno del manifesto surrealista è quello di ‘automatismo psichico purò’, processo con cui si esprime in maniera automatica il funzionamento del pensiero, così da far emergere l’inconscio anche in uno stato di veglia. L’automatismo psichico è la traduzione pittorica di quelle che Freud definisce ”Associazioni libere” ossia la serie consequenziale di immagini e pensieri che si sovrappongono nella mente dell’individuo senza alcun tipo di freno inibitorio. Attraverso questa tecnica, gli artisti dell’avanguardia desideravano andare oltre la realtà per raggiungere una cosiddetta ‘realtà superiore’, dove potessero armoniosamente convivere una dimensione di veglia una di sogno.
Le tecniche
Per stimolare la creatività, dando spazio all’inconscio, i surrealisti utilizzarono tecniche nuove, fra queste:
- Il Frottage: la tecnica, inventata da Marx Ernst, consiste nel sovrapporre un supporto qualsiasi (come un foglio o una tela) a una superficie avente delle asperità (per esempio una pietra o una superficie lignea). Il risultato finale sarà un disegno dalle linee irregolari che rifletteranno l’andamento della superficie su cui il foglio è stato posto. L’intervento cosciente dell’artista è ridotto al minimo e, nella visione surrealista, il risultato finale poteva farsi portavoce di un messaggio comunicato dall’inconscio che sarebbe dovuto essere interpretato e compreso dall’artista.
- Il Grattage: altra tecnica tipicamente surrealista, consiste nel grattare con appositi strumenti gli strati superficiali di colore stesi su una tela così da far emergere gli strati pittorici sottostanti
- Il Collage: consiste nell’accostamento di immagine e raffigurazioni tagliati da giornali o materiali di diverso tipo

Esempio di Frottage: Max Ernst ”Foresta e sole” 1931 matita su carta, MoMA (New York)
Modelli
il surrealismo risente degli influssi di altre avanguardie artistiche, in particolare della pittura metafisica e del dadaismo.
Dalla pittura metafisica desume il concetto di decontestualizzazione che permeerà l’intera produzione surrealista e che era stato proposto a livello pittorico già dalle piazze di De Chirico (nelle quali l’autore introduce, decontesualizzandola, una statua classica in una piazza contemporanea).
Dal dadaismo desume il forte distacco con la tradizione classica e la scelta di introdurre all’interno delle rappresentazioni pittoriche oggetti utilizzati nel quotidiano.
Gli esponenti
Fra i massimi esponenti dell’avanguardia surrealista si ricordano Max Ernst, Joan Mirò, Renè Magritte, Jean Arp e Salvador Dalì.
Non è possibile stigmatizzare delle caratteristiche comuni per tutti gli esponenti di questa avanguardia infatti, essendo il surrealismo finalizzato a lasciare emergere il proprio inconscio, ciascun artista svilupperà un linguaggio intimo e personale. Tuttavia, si riconoscono due modi di procedere nelle rappresentazioni surrealiste: Arp per esempio svilupperà opere suggestive, raffiguranti immagini biomorfe coinvolgenti ma indefinite. Viceversa altri artisti quali Magritte e Dalì proporranno oggetti minuziosamente definiti e riconoscibili ma decontualizzati dai loro tipici contesti.
La durata
L’avanguardia surrealista ebbe una durata estremamente lunga tanto che vi furono esponenti di questa corrente artistica anche nel tardo novecento, fra questi Fabrizio Clerici e William Girometti