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Dati tecnici:

Datata 1910/1911 la città che sale è uno dei più significativi dipinti di Umberto Boccioni che l’artista realizza poco dopo il suo arrivo a Milano.

Con la tecnica dell’olio su tela la rappresentazione rientra a pieno nella corrente artistica del Futurismo e, oggi, è conservato al Moma.

Descrizione dell’opera:

In quest’opera, originariamente intitolata ‘il Lavoro’ Boccioni raffigura uno squarcio di periferia urbana in espansione, come evincibile dalla presenza di cantieri edili e dall’affollarsi di operai che, in primo piano, sembrano frenare cavalli imbizzarriti. L’intrico di operai esprime a pieno il lavoro febbrile, la fatica e lo sforzo che questi stanno compiendo, attestato a livello figurativo dalla esasperata tensione muscolare dei corpi.

In secondo piano invece, partendo da sinistra è possibile riconoscere la presenza di un tram elettrico, di impalcature delle fabbriche in costruzione e alcune ciminiere fumanti.

 

Caratteristiche del periodo:

Tipicamente futurista è la tematica proposta su tela, il tema della città in costruzione che viene sviluppata in chiave fortemente dinamica. I cavalli alati che, in primo piano paiono inarrestabili, incarnano a pieno l’ideale di bellezza futurista, quello della velocità e sembrano alludere all’incessante dinamismo della vita che, i futuristi, si propongono di proporre a livello pittorico.

Secondo i principi del manifesto futurista viene rappresentata la simultaneità della visione, infatti in un singolo istante viene proposto il movimento di più corpi e di più figure che, a livello stilistico viene reso attraverso la ripresa della tecnica divisionista, che riesce esprimere il senso di vibrazione e di movimento della realtà.

A questo primo principio futurista si affianca il secondo di compenetrazione figura spazio il quale è reso attraverso la mancata presenza di una decisa linea di contorno e di una fusione figura spazio che si riconosce a pieno anche in quest’opera.

Caratteristiche dell’artista:

L’artista, Umberto Boccioni, realizza quest’opera in un primo e ancora acerbo periodo di realizzazione che deve ancora raggiungere una piena maturazione stilistica. La tela conserva infatti uno stile divisionista e figurativo, che durante la maturazione lascerà spazio a uno stile non figurativo e condizionato dalla tecnica cubista ed espressionista.

La scelta della tecnica divisionista per la realizzazione di quest’opera riesce ad accentuare l’energia e il dinamismo di cui è pervasa la scena. Boccioni, riprendendo la tecnica divisionista sviluppata da Seraut, accosta colori brillanti conferendo una grandissima luminosità alla scena. Tipico di Boccioni è il tema della città e la stesura del colore secondo movimenti vorticosi resi con una pennellata a trattini.

Studio compositivo:

Relativamente allo studio compositivo possiamo distinguere la resa stilistica dello spazio in primo piano e di quello sullo sfondo: in primo piano domina la linea curva, che descrive il vorticoso movimento degli uomini e dei cavalli, mentre in secondo piano a dominare è la linea retta che sviluppa la città verso l’alto, come proiettata a continuare anche all’esterno del dipinto.