Vestiti di alta moda, sguardi penetranti, pose dinamiche e sensuali, questo è l’universo raccontato da Giovanni Boldini, in mostra a Bologna fino al 13 marzo.
Giovanni Boldini, “Giovane donna in dèshabillè” 1880
Palazzo Albergati ospita, in onore dei 90 anni dalla sua scomparsa, una grande mostra dedicata a una delle personalità più amate della Belle Epoque, Giovanni Boldini. Secondo un percorso sviluppato attraverso un criterio cronologico e tematico, Arthemisia – azienda leader in Italia nella produzione, organizzazione e allestimento di mostre- torna a stupire anche lo spettatore più scettico.
Il contesto storico
Una pittura, quella di Boldini, che non può lasciare indifferenti, sempre capace di restituire l’atmosfera evanescente dei salotti aristocratici di fine 800, che il giovane artista ebbe modo di ammirare con occhio attento e curioso. Da Ferrara, sua città natale, Boldini si trasferirà infatti a Firenze per poi approdare definitivamente a Parigi dopo un breve soggiorno londinese. Nella Ville Lumière, l’artista strinse rapporti con Adolphe Goupil, potente mercante d’arte, e nel suo studio ebbe modo di confrontarsi con i più vivaci artisti dell’epoca, primo fra tutti Maria Fortuny i Marsal. Dall’artista spagnolo Boldini desume soprattutto le grafiche ardite, i luccichii traboccanti e la grande forza decorativa, ma se ne distaccherà progressivamente mutuando un paradigma nuovo e straordinariamente personale… la sua parola d’ordine? Dinamismo.
Giovanni Boldini “La Primavera“, 1872
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo ripercorre l’esperienza biografica dell’artista: da Ferrara a Firenze, l’eco dei macchiaioli, l’arrivo a Parigi, la posizione di spicco dell’artista nella Maison Goupil. Continua quindi con l’analisi di come la città più dinamica, eccentrica e culturalmente vivace del XIX secolo abbia influenzato la produzione artistica di Giovanni Boldini
L’artista osserva paesaggi, scorci, ricerca la bellezza insita nella dimensione parigina, ma esprime sempre quella condizione umana così eterogenea e articolata attraverso il suo soggetto preferito: le donne aristocratiche. Lo fa riuscendo a entrare in sintonia con loro, mettendole a proprio agio, cogliendo la forza della loro interiorità e il dinamismo di ogni intimo gesto. Addirittura, secondo la critica, fu Giovanni Boldini ad anticipare a livello stilistico quella pennellata veloce e vibrante che diventerà motivo di ispirazione e cifra stilistica dell’avanguardia futurista in Italia.
Vi è un lampo di vita fuggevole da acchiapparsi al volo ed egli l’esprime con un frego, in uno svolazzo, in un fiocco; lo suggerisce con un tocco rozzo o livido sulle labbra, con un cerchio paonazzo intorno a due occhi febbrili, lo fa tremare in un ricciolo di capelli ribelli su una nuca di una donna.
E lo fa bene.Ardengo Soffici
Giovanni Boldini “Dopo il Bagno” 1880/1888
Il confronto con altri artisti
Per offrire una visione più completa del panorama artistico del periodo e della sensibilità dell’epoca, alle opere boldiniane vengono affiancate in mostra opere di artisti a lui contemporanei, primo fra tutti Vittorio Matteo Corcos, a cui si affiancano celebri nomi quali Gaetano Esposito e Giuseppe Giani
Vittorio Matteo Corcos “Sul divano” 1902
Gaetano Esposito “L’arpista” 1884
“Giovanni Boldini. Lo sguardo dell’anima” è una mostra antologica che permette allo spettatore di cogliere la sottile sensibilità e la seria attenzione che l’artista ha dedicato nella realizzazione dei suoi quadri, diventati veri e propri specchi di una società, quella parigina di fine 800, con i suoi salotti nobiliari, la sua opulenza e la sua felice eccentricità, nel pieno di un benessere economico dato dal progresso tecnico e scientifico di cui la capitale francese si fece culla e portavoce primaria.
Sponsor e Charity partner
Curata da Tiziano Panconi, l’esposizione vede Ricola come sponsor ufficiale e sancisce la ripartenza del progetto “l’Arte e la Solidarietà” realizzato con Komen Italia, charity partner della mostra, con l’intenzione di unire “l’arte con la salute, la bellezza con la prevenzione”. Per questo motivo, il colore rosa simbolo di Komen Italia fa da sfondo ai capolavori esposti in mostra.
Giovanni Boldini “Madame X con collare di perline” 1904
Info Utili
- Visibile fino al 13/03 a Palazzo Albergati, Bologna
- Biglietto intero 18,00€ ( audioguida inclusa)
- Biglietto ridotto16,00€ (audioguida inclusa)
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