Skip to main content

Meravigliosa, calda e accogliente, la Sicilia è una delle mete più ambite della nostra meravigliosa Penisola.
Essendo capace di offrire paesaggi mozzafiato, spiagge straordinarie, ma anche luoghi ricchi di arte e di cultura, si dimostra capace di accontentare le esigenze più diverse e di riempire di stupore e di meraviglia i suoi visitatori.

Ma, con tutte le cose da vedere in Sicilia, quale itinerario può renderle davvero giustizia?

Dopo molte ricerche, domande e compromessi per un giusto equilibrio tra luoghi da visitare e relax ecco  l’itinerario della Sicilia Occidentale che ho scelto per la scorsa estate, qui troverete le tappe principali e i luoghi da non perdere… spero che possa esservi utile!

La più bella regione d’Italia: un’orgia inaudita di colori, di profumi, di luci, una grande goduria.
Sigmund Freud

I Tappa: Palermo

Sicilia Occidentale si traduce in PALERMO e qui una tappa è d’obbligo anche per i più scettici. Il caldo, la voglia di spiaggia, l’intenzione “di tornare in un altro periodo dell’anno” non saranno alibi validi, Palermo è la regina della Sicilia Occidentale, culla di Arte e di Storia, e non potrà che dare il via al vostro viaggio.

Io vi consiglio di trascorrere almeno 3 giorni  a Palermo. Le numerose contaminazioni culturali ed estetiche che trovano un’armoniosa sintesi all’interno di questa città si fanno testimoni della miriadi di civiltà che l’hanno attraversata e sono sicura che sapranno affascinarvi.

Difficilissimo fare una selezione ma, tra i tanti luoghi meravigliosi di Palermo, ecco quelli che vi consiglio di non perdere:

-San Giuseppe dei Teatini

Magnifico esempio dello stile Barocco, la Chiesa di San Giuseppe dei Teatini sorge nel cuore dei Quattro Canti, distinguendosi per la sua straordinaria bellezza e magnificenza. Internamente si compone di 3 navate ed è coperta da volte a botte interamente affrescate dal pittore Filippo Tancredi e riquadrate con stucchi di Paolo Corso. Ad affrescare la cupola è invece il pittore fiammingo  Guglielmo Borremans, che raffigura il “il trionfo dei Santi e dei Beati dell’Ordine Teatino.

 

Si trova in un punto nevralgico della città e vi capiterà senz’altro di passarci davanti durante i vostri giri, io mi sono ritrovata ad entrare in questo luogo meraviglioso più volte. La visita è gratuita, e data anche la sua comodità è sicuramente uno dei luoghi da non perdere!

Orari di visita: 7.15-12 // 17.00-20.00

– Chiesa di San Cataldo

Vero e proprio emblema della stratificazione di culture diverse di cui si fa portavoce la città di Palermo, è la chiesa di San Cataldo.

Eretta nel 1152 sotto il regno di Guglielmo I, l’edificio è il più nitido esempio  della cultura architettonica araba al servizio dei sovrani normanni con le tipiche cupole rosse che la sovrastano e la sua caratterizzante forma di parallelepipedo.

L’impianto planimetrico interno presenta una scansione a tre navate e, l’assenza di elementi ornamentali, permette di apprezzare la dimensione architettonica nella sua nuda semplicità.

Questa chiesa si trova nel cuore di Palermo ed è diventata immagine rappresentativa di questa città. Sono certa che una volta che incontrerà i vostri occhi ne rimarrete affascinati e per i più curiosi vale la pena visitare anche l’interno, questa volta dovrete pagare l’entrata, ma la cifra è forfettaria: di 2,50 € .

– Chiesa e Monastero di Santa Caterina d’Alessandria

Costruita tra il 1566 e il 1596, la chiesa viene annessa al monastero domenicano (la cui fondazione risale al XIV secolo) e sorge nel cuore della città antica, aggiungendosi ai meravigliosi gioielli del barocco palermitano.

L’interno si compone di un’unica aula, come tipico del periodo della Controriforma e lo sfarzo decorativo è oggi straordinario testimone dello status privilegiato delle monache di clausura che, con le loro cospicue doti, arricchivano il monastero.

Tappa obbligatoria anche per gli amanti del buon cibo, infatti proprio nel chiostro del monastero ho assaggiato alcuni dei dolci più buoni mai presi qui in Sicilia. Infatti, vicino al chiostro è stata conservata la spezieria o dolceria, luogo del monastero che era preposto alla realizzazione di biscotti, pasticciotti ripieni, conserve e tutti i dolci tipici della pasticceria isolana che nasce proprio in epoca medievale, nei conventi di clausura. Come per molti monasteri del tempo, la vendita di dolci rappresentava una importantissima fonte di reddito. E oggi, grazie al progetto “I segreti del chiostro” è possibile riscoprire la storia e la tradizione della pasticceria conventuale, assaggiando dei dolci davvero buonissimi!

 

Costo: 3€ per ingresso standard alla chiesa

– Cattedrale di Palermo

In alto alla classifica dei luoghi più suggestivi e straordinari di Palermo si trova la Cattedrale della città. La “Cattedrale metropolitana primaziale della Santa Vergine Maria Assunta“, questo il suo nome intero, si fa sintesi e portavoce assoluta della commistione di stili di questa città: con elementi di arte greca, romana, araba, normanna, catalana e gotica è vera e propria testimone delle molteplici popolazioni che si sono susseguite sul suolo siciliano. Dal 2015 è stata dichiarata patrimonio dell’UNESCO rientrando nel circuito della Palermo Arabo-normanna. Una tappa obbligatoria se passate da Palermo, inoltre l’ingresso all’area di preghiera della chiesa è gratuito!

 

– Palazzo dei Normanni

Se mi chiedessero qual’è IL posto più bello che ho visitato a Palermo? La mia risposta sarebbe senza dubbio questa, Palazzo dei Normanni. Il luogo che mi ha stupita maggiormente, dimostrandosi capace di superare le mie – già altissime- aspettative. Non solo ospita sua maestà, la Cappella Palatina, ma è ricco di stanze, di opere, di arredi che vi rimarranno nel cuore.

Anche questo luogo è emblema del sincretismo culturale di Palermo e non stupisce che rientri nel sito UNESCO della Palermo Arabo-Normanna…

Non so come esprimere a parole la sua bellezza, ma, se potessi, ci tornerei ora!

-Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio (La Martorana)

La chiesa che mi ha affascinata di più e che è decisamente la più bella di quelle che ho visitato a Palermo è la Martorana.

Situata in Piazza Bellini (vicino alla chiesa di San Cataldo) presenta una facciata in cui vive il contrasto tra gli inserimenti barocchi e gli elementi architettonici originari di epoca normanna (riconoscibili per alcuni caratteri tipici dell’architettura ecclesiale del medioevo siciliano come il disegno delle arcate, le finestrelle ogivali e la presenza della cupola). Ma personalmente, a lasciarmi incantata è stato l’interno, prezioso tesoro di arte bizantina, con uno degli apparati musivi più antichi della Sicilia che, secondo gli storici è stato portato a termine da maestranze bizantine prima del 1151.

Altri luoghi da vedere:

Non voglio allungare troppo la vostra lettura, Palermo è una città meravigliosa e ci sarebbero tanti altri luoghi da consigliare, tra i posti bellissimi che abbiamo visitato la Chiesa del San Gesù e Palazzo Mirto meritano di essere citati, ma quello che vi consiglio è di concedervi delle ore per passeggiare per la città godendovi un po’ anche l’anima più vivace, caciara e unica che saprà offrirvi.

Per esempio, vi consiglio di inoltrarvi nelle viuzze dei mercati di Ballarò e della Vucciria, perché quel caos, quella vivacità, ma anche quegli odori, quei colori e quei sapori sono i più veri e tradizionali della città e sapranno restituirvi un’immagine viva e autentica di Palermo.

II Tappa: Monreale

Se andate a Palermo non potete non fermarmi a Monreale, a pochi km dal capoluogo siciliano sorge questo meraviglioso borgo, ammirato da turisti di tutto il mondo. La storia di Monreale è avvolta da un alone leggendario, si dice infatti che il re normanno in Sicilia, Guglielmo I, dopo una battuta di caccia si sia addormentato sotto un carrubo e che in sogno gli sia apparsa la Madonna che gli avrebbe indicato il luogo ove era nascosto un tesoro con cui egli avrebbe dovuto erigere la sua chiesa, chiamata appunto Santa Maria Nuova. Il borgo si snoda proprio intorno alla sua cattedrale, oggi diventata Patrimonio UNESCO.

L’interno della chiesa conta oltre 130 mosaici bizantini che adornano la chiesa e raffigurano episodi tratti dall’Antico Testamento, dal Nuovo Testamento e dalle vite dei santi ed è uno dei luoghi più belli che io abbia mai visto.

Menzione d’onore va al chiostro dei benedettini che sorge di fianco alla Cattedrale di Monreale, vera e propria meraviglia architettonica realizzata per volere del re Guglielmo II sul finire del XII secolo. 

Il chiostro, a pianta quadrata, viene scandito per ogni lato attraverso degli archi ogivali sostenuti da eleganti colonne binate in marmo bianco con decorazioni alternate (lisce, con intarsi a mosaico, intagliate ad arabeschi). Sarà il luogo perfetto per godersi un po’ di ombra e mentre vi riposate posate l’occhio sui bellissimi capitelli che propongono diverse rappresentazioni , dalle scene bibliche alle scene agropastorali rappresentative dei mesi dell’anno, potrete divertirvi a interpretare e riconoscere le diverse rappresentazioni!

III Tappa: Scopello

Amanti del mare, voi vi innamorerete delle prossime tappe, a partire da Scopello.

Si tratta di un borgo che conta solo un centinaio di abitanti e custodisce un’atmosfera magica ed incontaminata. Le strade, gli abitanti, la vita qui è lenta e rilassante e la sua calma vi contagerà subito.

Il nome del borgo deriva dal greco, Scopelos, (letteralmente scogli) e si deve alla presenza dei due bellissimi faraglioni che emergono fieri dalle acque cristalline della baia.

Se fate tappa a Scopello dovete assolutamente andare al ristorante “La Tavernetta” offre una meravigliosa vista sul mare, prezzi onesti e piatti squisiti. Ce lo ha consigliato un ragazzo del posto ed è uno dei ristoranti più buoni in cui abbiamo mangiato in questa vacanza… provare per credere!

IV Tappa: Castellammare del Golfo, la Riserva dello Zingaro

Dopo una notte a Scopello l’indomani mattina siamo andati a Castellammare del Golfo per visitare la Riserva dello Zingaro. Noi abbiamo scelto di vederla via mare, la vista della costa e della natura dall’acqua è davvero meravigliosa, ma potete scegliere di farla a piedi avendo una prospettiva altrettanto bella!

Sono numerosissime le calette che si snodano sulla costa ed è bellissimo ammirare il verde della macchia mediterranea intrecciarsi ai toni rossastri delle rocce che la attraversano. Bellissima è anche la vista di Scopello e di Castellammare dal mare!

“Questo angolo di paradiso ancora pulito, questa vegetazione spontanea e forte che sposa l’intenso azzurro di un cielo terso al cangiante colore di un mare dalle acque limpide e cristalline, è uno scrigno aperto laddove la terra profuma ancora di terra ed il mare profuma ancora di mare, due componenti che ispirano allo studio, alla meditazione alla distensione fisica e spirituale.” (G. Battaglia)

V Tappa: San Vito Lo Capo

Dopo la giornata in barca ci siamo spostati a San Vito Lo Capo per la notte. Se fate una sosta qui vi consiglio di provare … il cous cous!

A noi hanno consigliato il ristorante “Profumi di Cous Cous” ed è stata davvero un esperienza molto bella, ci è stato spiegato che questo piatto è  tipico della zona non perché importato dagli arabi come credono in molti, se così fosse sarebbe stato tipico di tutta la regione, mentre è caratteristico solo della fascia costiera che va da San Vito a Mazara per la vicinanza di questa zona alla Tunisia. Infatti, tra 600 e 700, molti siciliani emigrarono in Tunisia e lo importarono poi come valore culturale di ritorno.

Prima di spostarci nuovamente, ci siamo goduti un po’ il mare, San Vito Lo Capo offre una lunghissima spiaggia sabbiosa anche se nei periodi di alta stagione è davvero affollatissima!

VI Tappa: Erice

Da vera amante dei borghi non potevo non fermarmi ad Erice, meraviglioso borgo medievale che, dall’alto dei suoi 750m, offre una vista mozzafiato sul golfo di Trapani, tramonti stupendi e anche molti luoghi d’arte.

Vero e proprio dedalo di viuzze lastricate in pietra, entrare a Erice vi proietterà in un tempo passato e vi farà innamorare della sua storia, che riecheggia tra le vie ricche di negozietti tradizionali, pasticcerie con profumi inebrianti e bellissime Chiese.

Entrando nelle mura di Erice incontrerete subito il Duomo di Erice, costruito nel XIV secolo da Federico d’Aragona e oggi dedicato alla Vergine dell’Assunta. Si erge  nell’ampia Piazza Matrice e sfoggia uno stile gotico ed una Torre Campanaria imponente, che in passato è servita da torre di vedetta.

Ma l’icona più suggestiva di questo borgo è  il Castello di Venere, arroccato sullo strapiombo che delimita il paese e risalente all’epoca normanna. Fu costruito tra il XII e XIII secolo, sui resti di un primitivo tempio dedicato al culto della dea Venere. La sua fortunata posizione gli permetteva di scorgere in anticipo ogni attacco nemico proveniente da terra o dal mare, offrendo a Erice un notevole vantaggio strategico. Tutto intorno al castello vi sono i Giardini del Balio a fargli da cornice e, poco lontani da essi, troverete delle torrette medievali ben conservate, dalle quali è possibile ammirare un meraviglioso panorama.

Se desiderate visitare anche le chiese, vi consiglio di fare direttamente il biglietto “circuito chiese” al costo di 5,00€. L’ingresso per ciascuna chiesa è di 2,50€ e attraverso questa formula potrete risparmiare un po’.

VII Tappa: Trapani

Dopo la visita ad Erice ci siamo spostati a Trapani, dove abbiamo trascorso la notte. Purtroppo non abbiamo potuto visitare molto perché siamo arrivati all’orario di cena e i principali luoghi di interesse erano già chiusi.
Il centro storico è però molto vivace ed è stato piacevole fare qualche giretto anche dopo cena, pieno di giovani e di locali.

La mattina successiva ci siamo svegliati presto per andare al porto e raggiungere la tappa successiva…

VIII Tappa: Favignana

 

A Favignana impari i colori, i profumi, i segreti del mare e del cielo e dimentichi il rigore del grigio.
(Fabrizio Caramagna)

 

Principale isola dell’arcipelago delle Egadi, a 7 km dalla costa occidentale della Sicilia, Favignana vi rimarrà nel cuore per la sua natura, per i suoi paesaggi e per i suoi colori meravigliosi.

– Giro in Barca

Qui, ancora più che alla Riserva dello Zingaro, vi consiglio  di trascorrere una giornata in barca (prenotando in anticipo il gommone o la barca potrete spuntare dei prezzi convenienti) e godervi la vista dell’isola. Le moltissime calette, l’acqua cristallina e la bellezza del paesaggio dal mare vi regaleranno una giornata splendida.

Se trascorrete la giornata in barca vi consiglio di prendere il panino al tonno al “Tunafish“, un locale che troverete nella piazzetta principale, forse non è il pranzo più leggero del mondo, ma è una vera istituzione qui sull’isola.. e assaggiandolo capirete il perché!

– Villetta dei Florio

Oltre alla dimensione di mare e di spiagge, ci sono due luoghi da non perdere a Favignana, il primo tra questi? La villa dei Florio.

Ad accompagnarmi durante questi 10 giorni in Sicilia è stata l’avvincente racconto della famiglia Florio, firmato Stefania Auci. Nel suo libro “I leoni di Sicilia“, l’autrice parla proprio della crescita di questa famiglia che scelse come luogo per le proprie vacanze estive l’isola di Favignana.

L’eredità tangibile della loro fortuna? Una bellissima villa che si erge con fierezza nel cuore dell’isola, vicino al porto, con un’esterno di gusto neogotico e interni squisitamente liberty. Dopo aver umilmente acquistato le isole Egadi nel 1874, Ignazio Florio fece costruire questa villetta a Giuseppe Damiani Almeyda, come residenza estiva della famiglia Florio e proprio qui, durante il periodo della mattanza, venivano organizzate feste grandiose.

 

  • Ingresso Gratuito

– La Tonnara

La Tonnara è il secondo luogo da non perdere se si è in visita a Favignana, si tratta infatti di uno dei più celebri esempi di architettura industriale visibili in Sicilia e, ancora una volta, la bellezza di quest’isola si intreccia con l’epopea della famiglia Florio. Infatti furono proprio i Leoni di Sicilia i primi produttori di tonno in scatola in Italia e questa intuizione gli garantì immense ricchezze. Proprio nell’isola di Favignana detenevano lo stabilimento per la lavorazione del tonno, al cui ingresso è ancora riconoscibile lo stemma della famiglia (che vede come proprio simbolo il leone).

Dopo 12 anni di chiusura e abbandono oggi, lo Stabilimento Florio è stato riaperto al pubblico e il museo viene gestito con grande passione. La visita è coinvolgente e la guida ( inclusa nel costo del biglietto di ingresso ) è estremamente preparata e saprà farvi appassionare alla storia di questa grande famiglia.

 

Costo 6€ biglietto di ingresso
(Gratuito per i minori di 18 anni!)

IX Tappa: Marsala

Tornati al porto di Trapani, siamo andati in direzione Marsala, dove abbiamo trascorso la notte. Qui, abbiamo fatto una breve tappa alle saline, per goderci il tramonto con questo paesaggio particolare e unico. La mattina successiva, dopo un giro del centro storico, ci siamo rimessi in viaggio per raggiungere la nostra penultima tappa…

X Tappa: Segesta

Di Segesta mi sono innamorata per diversi motivi, primo fra questi il tragitto che abbiamo percorso per raggiungere il tempio. Una serie di curve timidamente affacciate sulla campagna siciliana, tappezzata di viti e di bellissimi alberi di ulivo che facevano da maestosa cornice al tempio di Segesta al quale nessuna foto potrà rendere giustizia!

“Il tempio di Segesta sembra essere stato posto ai piedi della montagna da un uomo geniale che aveva avuto la rivelazione del punto unico in cui lo doveva erigere. Anima da solo l’immensità del paesaggio che vivifica ed abbellisce divinamente.”

Guy de Maupassant

A questo punto vi consiglio un altro buonissimo posto dove mangiare se capitate da queste parti. Fuggendo dal bar turistico del parco archeologico abbiamo trovato per caso l’agriturismo “Tenuta Pispisa“, è uno di quei posti tradizionali dove si mangia veramente bene, le portate sono abbondanti e si spende poco.. inoltre per raggiungerlo potrete ammirare una bellissima vista dall’alto sul tempio e sulla campagna.

XI Tappa: Balestrate

Balestrate non si contraddistingue per una particolare bellezza, ma si trova in una posizione strategica per raggiungere l’aeroporto di Palermo e questo l’ha reso il candidato ideale per l’ultima tappa del nostro viaggio. La lunga spiaggia sabbiosa poi si è rivelata un’ottima alleata per poter godersi l’ultimo sole siciliano prima di tornare a casa.