Il lungo periodo coperto dall’arte rinascimentale viene tipicamente declinato in due parti:
Primo rinascimento
Copre l’intero 1400 e vede come centro la città di Firenze. I massimi esponenti del primo rinascimento italiano sono a livello pittorico Masaccio e Piero della Francesca, a livello scultoreo Donatello e a livello architettonico Brunelleschi.
Nasce in questo periodo il fenomeno del mecenatismo: i committenti sono personalità influenti delle più importanti famiglie del tempo (mecenati dell’arte) e utilizzano l’arte come mezzo per ottenere prestigio, dunque sostengono e proteggono gli artisti (artisti di corte) che, stipendiati, lavorano entro le corti di famiglie illustri al fine di aumentarne il prestigio, fra le più importanti si ricordano i de Medici a Firenze, gli Sforza a Milano, i Gonzaga a Mantova, i Montefeltro ad Urbino e i Malatesta a Rimini.
Pieno rinascimento
È la manifestazione artistica del rinascimento del 1500, la cui culla diventa Roma, anche in virtù della committenza pontificia.
I più importanti artisti del pieno Rinascimento saranno Raffaello, Leonardo e Michelangelo. In questo periodo nascono i primi veri e propri libri di storia dell’arte, fra questi il più importante, scritto nel 1550 da Giorgio Vasari, ‘Le vite dei più importanti artisti da Cimabue ai giorni nostri’.