Biografia (1752 – 1822):
Nato a Possagno, Antonio Canova si formerà a Venezia, presso la celebre Accademia di Nudo, una sezione dell’Accademia delle Belle Arti specializzata nella copia di corpi umani ai fini di raggiungere la perfezione formale, l’armonia e l’eleganza. A soli 18 anni Canova fonda il suo laboratorio e successivamente, all’età di 22 anni, si trasferisce a Roma dove, frequentando l’Accademia di Francia, ha modo di studiare le opere classiche e di confrontarsi con la nascente corrente artistica del Neoclassicismo. Il successo di Canova nella città eterna non tarderà ad arrivare, divenendo uno dei principali esponenti dell’arte neoclassica e vantando una committenza altolocata (ricevendo incarichi dal pontefice, dalla famiglia Borghese, da Napoleone, dal principe di Sassonia, da colonelli, generali …). Napoleone stesso affascinato dal talento dell’artista italiano gli proporrà di essere il suo ritrattista ufficiale, invitando più volte l’artista a lasciare Roma per Parigi, nel 1810 Canova accetta l’offerta.
Canova e la difesa del patrimonio artistico-culturale italiano
Significativa importanza assume il ruolo svolto da Canova nella difesa del patrimonio artistico italiano, che era stato soggetto a espoliazioni e razzie da parte di Napoleone a partire dal 1796. Dal 1796 al 1815 l’Europa fu colpita da una grave trasmigrazione di opere artistiche per mano di Napoleone, intenzionato a trasferirle dalle città vinte a Parigi, additando nella capitale francese la ‘patria della libertà’ unica degna di ospitare tali capolavori. Canova giunto a Parigi espresse delle argomentazioni che si contrapponevano alla logica napoleonica proponendo un criterio storico e territoriale, secondo il quale le opere d’arte ‘creano catena e collezione con infinite altre che non si possono trasportare né da Roma ne da Napoli’. Nel 1815 Canova ricevette da parte del pontefice Pio VII la missione di riportare in Italia opere d’arte sottratte alla collezione pontificia, così l’Italia con il supporto di altre nazioni europee, riuscì ad ottenere la restituzione di circa 249 opere delle 509 portate via dai francesi. Le opere tornate in Italia vennero selezionate personalmente da Canova cui fu affidato il compito di riconoscerle e selezionarle all’interno del Museo Louvre dove erano state collocate una volta giunte a Parigi. L’artista troverà la morte a Venezia, nel 1822.
Caratteristiche dell’artista:
- Canova realizza principalmente opere rappresentanti soggetti mitologici (essendo egli un amante della mitologia antica) e diversi monumenti funebri (in un periodo in cui in Europa si stava diffondendo la poesia sepolcrale di cui massimo esponente in Italia fu Ugo Foscolo).
- L’artista scolpisce principalmente il marmo, materiale che maggiormente si presta a rendere l’eleganza della forma e la levigatezza degli incarnati. I corpi, estremamente morbidi e sinuosi, prendono le distanze dal plasticismo michelangiolesco rifacendosi piuttosto ai modelli di Raffello e Tiziano: figure eleganti, armoniche e piene di grazia.
- Viene rispettato l’ideale di ‘nobile semplicità e quieta grandezza’ postulato dal Winckelmann per i soggetti delle sue opere vengono ritratti sempre nel momento antecedente o successivo all’azione al fine di manifestare la superiorità della ragione sulla passione
- Definizione di una linea di contorno molto nitida, con l’utilizzo di un panneggio fitto e una ripresa del panneggio bagnato di derivazione classica, per levigare e definire minuziosamente i corpi.